martedì 4 dicembre 2012

SPORCARE FUORI...COME DEVO DIRTELO?

Quando prendiamo un cucciolo, soprattutto se vive in casa con noi, uno dei problemi principali, a proposito di educazione, è quello di insegnare al nuovo arrivato a sporcare fuori.
Già, perchè trovare pipì in giro per la casa, può essere normale, all'inizio, ma è una situazione che non può durare a lungo ...
Come in ogni problema frequente per i proprietari di cani, su questo argomento esistono "leggende" e suggerimenti che, invece di aiutarci, peggiorano la situazione, come sgridare il cane che ha sporcato in casa, o additittura crudeli, come mettere il muso nella pipì. Mai suggerimento fu più assurdo!
Iniziamo a dire, invece, COSA SI DOVREBBE FARE...partiamo dal principio di premiare sempre il comportamento corretto.
Quindi, cerchiamo di indurre il cucciolo a sporcare fuori, utilizzando gli stessi orari per le uscite, magari dopo i pasti, e premiandolo con lodi o bocconcini nel momento in cui fa pipì fuori.
Non puniamolo, se sporca in casa, all'inizio; infatti, nel cucciolo, è normale avere bisogno di tempo per imparare, e la punizione, se arriva quando "il danno" è già stato fatto, non può più insegnare niente al nostro cane, se non fargli associare la presenza della pipì alla nostra rabbia, quindi otterremmo solamente che il cucciolo cerchi di non sporcare davanti ai nostri occhi, rendendo inutili le passeggiate, che noi facciamo proprio per i suoi bisogni.
Ma, se il cucciolo, dopo un pò, sembra non imparare, magari c'è da fare qualche correzione nell'educazione, e sarebbe meglio rivolgersi ad un esperto.
E' da ricordare che il premio va dato immediatamente, quindi teniamo a disposizione i bocconcini, e teniamoci pronti a lodi e coccole, durante le passeggiate.

Cinzia F.



venerdì 9 novembre 2012

IL GIOCO: EDUCAZIONE E DIVERTIMENTO

Quando parlo di gioco nel cane, posso riferirmi a diversi ambiti: il gioco con gli altri cani, con oggetti (la palla, i giocattoli, ecc.), il gioco tra cane e uomo.
E' a quest' ultimo che voglio fare riferimento qui, al gioco con il proprietario, l'interazione tra noi e il cane.
Il nostro amico non ha solo bisogno di attività fisica (in misura diversa a seconda della razza, taglia e individuale), ma anche di quella che io chiamo "attività mentale".
Questa attività è di fondamentale importanza per il benessere del cane, ed è un divertimento per lui, ma anche per noi.
Una, tra queste attività mentali, è il gioco, come il riporto della palla, ma anche nascondere un giocattolo, per poi farlo cercare al cane  (all'inizio facilmente visibile, poi sempre più nascosto),
oppure fargli fare un percorso ad ostacoli (ad esempio l' agility), e molte altre attività.
Per il cane il piacere è nello svolgimento del gioco, non nel realizzare il compito che gli viene chiesto. Per questo il cane che viene utilizzato per il lavoro, in realtà sta giocando, sta svolgendo un'attività che realizza una sua esigenza, e sviluppa la sua intelligenza.
Sfruttiamo il divertimento del gioco per fargli apprendere contemporaneamente qualcosa di nuovo e interessante.
Anche l'esplorazione di nuove zone, durante le passeggiate, è un' attività ludica.
I giocattoli per cani sono utili per il nostro amico quando è solo, ma non devono sostituire il gioco con gli altri cani, che è utile per un buon comportamento sociale.
Va ricordato che l'attività ludica va iniziata dal proprietario, e non dal cane, questo ha uno scopo educativo. Per lo stesso motivo va evitato il gioco del "tira e molla".
Il gioco, in qualsiasi forma, ci permette di sviluppare la nostra relazione con il cane, e di ridurre lo stress nel nostro amico.

Cinzia F.

giovedì 1 novembre 2012

COLLARE vs PETTORINA...COSA NE PENSO.

Diciamolo subito...personalmente sono a favore della pettorina.
Per vari motivi: fisici, perchè con il collare esercitiamo una trazione sul collo del cane, che può essere sia dolorosa che pericolosa per la sua salute.
Ma, soprattutto, il collare non ci aiuta ad educare il nostro amico alla passeggiata "corretta".
Infatti, se osservate il comportamento del cane quando è libero, potete notare che annusa a terra, ma anche sulle superfici verticali, come pali e tronchi (spesso ricchi di "notizie" olfattive); e, quando incontra un altro cane, usa la testa per la postura dei "segnali calmanti", quelli che indicano al suo simile che non ha cattive intenzioni.
La pettorina ha il vantaggio di consentire al cane tutti questi movimenti, e quindi lo lascia libero di esprimersi come vorrebbe; altrimenti potrebbe innervosisrsi, oppure le costrizioni del collare potrebbero impedirgli di apparire innocuo all'altro cane, rischiando le risse.
Inoltre la pettorina ci aiuta ad evitare che il cane "tiri al guinzaglio", a volte, passare dal collare alla pettorina con un guinzaglio lungo, ci aiuta nella soluzione di questo problema, che è uno dei motivi più frequenti per i quali i proprietari si rivolgono ad un educatore cinofilo.
Personalmente, spesso parto da qui.

Cinzia F.


venerdì 5 ottobre 2012

Una gatta che aspetta la proprietaria da 6 anni...la storia

Qualche giorno fa, un piccolissimo paese dell' Umbria,  Colle Olivo, mi ha regalato una delle storie straordinarie e commoventi che solo i nostri amici a 4 zampe sanno scrivere.
Questa volta non parlo di cani, ma di una gatta, che dimostra la stessa fedeltà del miglior amico dell'uomo...
La micia protagonista di questa storia viveva in questa frazione umbra con i suoi anziani proprietari, che non avevano figli, e che, proprio come una figlia, tenevano in casa con loro questa gatta, amata e coccolata.
Sei anni fa, purtroppo, la proprietaria della micia è morta all'improvviso, e , subito dopo, si è ammalato gravemente il marito, il quale, non avendo parenti prossimi che potessero occuparsi di lui, venne trasferito in una clinica specialistica.
Così la gatta rimase sola in breve tempo.
Colle Olivo ha pochissimi abitanti, tra i quali una famiglia con molti gatti, ma lei non ha avuto dubbi: è rimasta davanti alla porta di casa ad aspettare i suoi amici umani, ogni giorno ed ogni notte, da 6 lunghi anni, ormai, accudita dagli abitanti del posto, che da allora le portano da mangiare.
Sembra una favola, ma è realtà, l'amica che mi ha raccontato questa storia mi ha accompagnata sul posto, e proprio davanti a quella porta abbiamo trovato la gatta, esattamente come mi aveva detto;
le abbiamo portato qualcosa da mangiare e le ho scattato una foto, emozionata...
Ormai la micia ha 17 anni, l' aspetto un pò li tradisce, ma ciò che di sicuro dimostra questo felino, è quanto l'amore di questi nostri amici non abbia limiti!

Cinzia F.

martedì 25 settembre 2012

Le aree per cani: il luogo ideale....con qualche attenzione!

Così utili, ma così problematiche a volte...
Una zona recintata, in cui poter lasciare libero il cane, senza timore che possa fuggire, in cui può correre in libertà, incontrare i suoi simili, giocare con loro.
E' un' opportunità straordinaria per il nostro amico, e per noi proprietari, soprattutto se viviamo in città e non abbiamo molte possibilità di far godere al cane, che vive con noi, natura e libertà;
allora le aree per cani diventano il luogo ideale di gioco e socializzazione, anche se, personalmente, consiglierei di "aggiungere" anche una passeggiata in campagna, o nei boschi con il nostro amico, quando lavoro e impegni ce lo permettono.
Ricordiamo però, nelle aree per cani, alcune attenzioni: quando arriviamo chiediamo ai proprietari degli altri cani, che sono già dentro, sesso e carattere del loro cane, per evitare risse tra cani dello stesso sesso particolarmente aggressivi.
Raccogliamo sempre le feci dei nostri cani (cosa che dobbiamo fare dovunque, ovviamente).
Ed impegniamoci nell'educazione del nostro amico,abituiamolo ai rapporti con i suoi simili sin da quando inizia a vivere con noi, facciamogli fare una passeggita, prima di arrivare all'area per cani, se è agitato o troppo eccitato.
E rivolgiamoci ad un esperto, se sorgono problemi o non sappiamo come gestire la situazione, infatti le relazioni in un gruppo di cani dipendono dalla socializzazione e dalle esperienze avute da ciascuno di loro, e spesso non è semplice far andare daccordo tutti, ma potete riuscirci, rendendo felice il vostro amico, e voi.

Cinzia F.
 

lunedì 17 settembre 2012

Qualcosa che conta davvero: il premio!

Il premio è la base dell'educazione, è il modo in cui possiamo dire al nostro cane: "Si, è proprio questo ciò che ti stavo chiedendo di fare".
Può essere il gioco preferito dal nostro amico, una carezza, più spesso è il bocconcino del quale il nostro cane va matto (dev' essere qualcosa che gli piaccia particolarmente), può trattarsi anche di una parola (ad esempio il "Bravo", che è stato precedentemente associato ad un bocconcino).
Se vogliamo insegnare un comando al cane, pronunciamo la parola da associare (esempio: "Seduto") e, subito dopo che il nostro amico lo ha eseguito, gli diamo il premio.
Se il cane si sta comportando nel modo "giusto" (non tira al guinzaglio, non sta abbaiando, ecc.), faremo lo stesso.
Infatti, troppo spesso dimentichiamo di premiare il cane quando si comporta bene, magari nella stessa situazione in cui prima sarebbe stato maleducato (ad esempio, se ci saltava addosso al nostro rientro a casa, premiamolo quando non lo fa più!).
Ricordiamo sempre che il premio perde di significato se arriva dopo 90 secondi dall'azione del cane (meglio se è dato entro 1 minuto).
Si chiama RINFORZO POSITIVO, ed è veramente positivo nel nostro rapporto con il cane.

Cinzia F.

giovedì 16 agosto 2012

Ansia da separazione: se il cane, quando è solo..."distrugge"

Amiamo molto i nostri cani, per questo, spesso, li riempiamo di coccole, di bocconcini, di attenzioni, e li teniamo sempre con noi. Parliamo con loro, salutandoli prima di uscire, e al nostro rientro.
Sono tutte manifestazioni umane di affetto, che però, se date nei tempi e nei modi sbagliati, possono portare il cane a diventare "dipendente" da noi, o a sentirsi in dovere di essere il nostro bodyguard, tanto da diventare ansioso, quando noi usciamo senza di lui, e, per dare sfogo a quest'ansia, che non sa come gestire, può iniziare a rosicchiare i mobili, i nostri oggetti, oppure ad urinare in casa.
C'è anche una predisposizione individuale, ad esempio i cani che provengono dai paesi dell'est, o quelli tolti troppo presto alla madre, vivono un disagio, e possono legarsi in modo sbagliato a chi, finalmente, gli dimostra amore.
Il nostro amico morde gli oggetti di casa perchè è grazie alla bocca che il cane si alimenta, e masticare è un'occupazione, qualcosa che gli permette di passare il tempo mentre è da solo, distruggere il divano o le nostre scarpe può diventare un compito importante, motivato dalla presenza dell'odore del proprietario, e dalla consolazione che gli da l'atto di masticare.
E' importante capire che non è un dispetto che il cane ci fa!
E', invece, lo sfogo di una frustrazione, di cui dobbiamo trovare l'origine.
Se il cane, al nostro rientro, ha un atteggiamento da "colpevole" non va sgridato, questo non ha nessuna utilità, se il cane non sta compiendo l'azione in quel momento, anzi, aumenta la sua confusione e il suo disagio.
Meglio chiede aiuto al nostro veterinario, o rivolgersi ad un educatore, che possa capire le origini del problema, ed aiutarci a risolverlo.

Cinzia

sabato 28 luglio 2012

"Asia e Memole, storia di una bulldog e una mini-gatta"


E' successo qualche anno fa...Una mattina mi chiama al telefono un'amica, mi dice che ha trovato 3 gattine in una scatola accanto al secchio della spazzatatura, davanti casa sua, dice che sono davvero piccole e crede che abbiano bisogno di essere allattate con il biberon,e lei non se la sente; le dico che può portarmele, cercherò di occuparmene.
Quando arriva a casa mia con la scatola, una delle gattine non ce l'ha fatta, le altre 2, ovviamente, rimangono con me fino allo svezzamento, poi, una micina va nella sua nuova casa, l'altra la tengo molto più tempo, perchè è incredibilmente piccola, la metà della sorella, insomma...un folletto...Memole!

E, nel periodo in cui resta sola a casa mia, Memole ha una mamma adottiva: la mia bulldog, Asia; sono buffe insieme, una così grande, l'altra così piccina. Memole segue Asia dovunque, e Asia la controlla e la lecca più di una mamma gatta.

E, alla fine, questa "adozione" è stata utile a Memole, che ora vive con una famiglia che la adora, in una casa con altri 2 gatti, e 2 cani, con cui va, ovviamente, daccordo...
Quando l'ho vista la prima volta, così piccola e debole, non avrei potuto sperare di meglio per lei.
E devo dire che Asia ha dimostrato, anche in quell'occasione, di essere un cane speciale.

Cinzia



venerdì 15 giugno 2012

"Non crediate che sia crudele tenere un cane in un appartamento cittadino: la sua felicità dipende soprattutto dal tempo che potete trascorrere con lui.
Al cane non importa nulla aspettare ore davanti alla porta del vostro studio, se poi ne avrà in premio dieci minuti di passeggiata al vostro fianco.
Ricordate però che in questo modo vi assumete un impegno

tutt' altro che lieve, perchè dopo è impossibile rompere l'amicizia con un cane fedele, e darlo via equivale ad un omicidio."



Konrad Lorenz

giovedì 3 maggio 2012

Il mio saluto ad Asia

E pensare che mi ero opposta fermamente all'idea di prendere in casa un bulldog...perchè la salute di questi cani non dovrebbe essere il loro forte...e i miei studi mi avrebbero portata ad occuparmene un pò più degli altri, come sempre...
Oggi posso dire che Asia é stata una componente della famiglia, che in 7 anni di amore incondizionato - quell'amore che solo un cane sa dare -  mi ha insegnato tanto, ha dato un contributo formativo al mio lavoro e ai miei studi.
Già, perchè il bulldog è un cane che ha forza, resistenza, e certo non può essere educato con l'imposizione fisica o le punizioni, ed è devoto totalmente alla famiglia, quindi ha bisogno di un amico umano che sia un capobranco, ma un leader buono, senza dominanza o imposizione.
Asia è stata l'esempio per me di quanto il "metodo dolce" possa arricchire tanto l'uomo quanto il suo cane, e mi ha insegnato a considerare la differenza tra le razze, che molto influisce sulla loro educazione.
Avevo sempre conosciuto razze che avevano bisogno di movimento, che avevano problemi se private di attività fisica e "mentale", Asia detestava le passeggiate, ma aveva bisogno di tempo passato con i proprietari e di essere parte della famiglia umana, e del branco dei nostri cani.
Ha dimostrato che i cani, come accade in natura ai lupi, "sopportano" i cuccioli delle altre cagne del branco, e anzi aiutano ad allevarli, ed Asia era la dog sitter dei cuccioli di casa;
ma, soprattutto, era un cane baby sitter, un'altra straordinaria dote di molti cani, che tanto sanno insegnare ai bambini, e questo cane ha saputo "educare" la più piccola della famiglia, di 2 anni e mezzo, le ha insegnato come comportarsi con i cani, e come di questi animali ci si possa fidare.
E, proprio salutando la sua piccola amica umana, se n'è andata.
Ciao Asia.
Cinzia

venerdì 27 aprile 2012

"Il volo del mattino" e la chiacchierata con l'educatrice cinofila...

Io al telefono con Fabio Volo su Radio deejay!
(Cliccando sul link)


http://www.deejay.it/dj/radio/programma/podcast/11/2012-04-27/Il-Volo-del-mattino/Cinzia-istruttrice-cinofila?idDetail=36057&idProgramma=14

Avrò aiutato Fabio con gli amici di Spank? Volo ha anche lavorato con un educatore cinofilo per il film...sempre preparato sul lavoro...Ed è troppo simpatico!

martedì 24 aprile 2012

Il cane ci ascolta, ma non parla la nostra lingua

La maggior parte dei problemi dei proprietari con i loro cani dipende dal "non comprendersi", è come se parlassimo due linguaggi diversi: noi ci rivolgiamo al cane come ad una persona, ma lui può capire soltanto il linguaggio del cane, che è rimasto come quello dei lupi, dai quali il nostro amico discende.
Questo linguaggio è fatto di atteggiamenti, e di risposte appropriate al comportamento del cane.
Il ruolo dell'educatore è proprio quello di fare da "interprete", ed insegnare al proprietario a comunicare con il proprio amico per avere un rapporto equilibrato, nel rispetto della natura di entrambi, cane e uomo.
Se c'è un problema radicato, che persiste ad esempio da tempo, l'educatore aiuterà il cane a riprendere la comprensione del suo linguaggio, guidando cane e proprietario ad una relazione che arricchisce entrambi nel modo straordinario in cui questa vecchia amicizia si realizza da tempo.
Cinzia

lunedì 23 aprile 2012

Se il cane non vuole mangiare: la "Regola dei 10 minuti"

L' appetito è un campanello d' allarme per la salute dei nostri animali, se il cane, o il gatto, non mangia, dobbiamo preoccuparci di far controllare al nostro veterinario che non ci siano patologie.
A volte, però, l'animale sta bene, lo abbiamo già verificato, ma non finisce mai il suo pasto, mangiandone solo piccole parti ogni tanto, e chiedendoci spesso bocconcini o "regali" da tavola.
Questo, alcune volte, capita perchè il cane, avendo costantemente cibo a disposizione, mangia ogni tanto piccole quantità, avendo così sempre senso di sazietà, e non termina mai il suo pasto.
In questi casi è utile la "regola dei 10 minuti": decidiamo, insieme al nostro veterinario, il numero dei pasti per il nostro cane, gli diamo la quantità necessaria all'orario stabilito, e lasciamo la ciotola per 10-15 minuti, poi la togliamo, per ripresentargli poi il pasto successivo (nell'ora e nelle quantità solite).
E' il modo migliore per farlo mangiare velocemente e con appetito.
Per il gatto è diverso, per i nostri mici si può lasciare il cibo sempre a disposizione, stando attenti a non farlo deteriorare al caldo in estate, o farlo "congelare" al freddo d'inverno.

Cinzia  

martedì 17 aprile 2012

La palla è mia e non la lascio...!


La palla è uno dei giochi che usiamo più spesso con  i nostri cani, ed è anche un buon modo per interagire con il nostro amico e rinsaldare il rapporto uomo-cane.
In realtà, è un lavoro, un impegno mentale, per il nostro compagno di giochi: noi lanciamo la palla, lui la rincorre, divertendosi e facendo attività fisica. 
Poi gli diciamo "porta", e lui ce la restituisce, assolvendo ad un compito, e prendendo il suo meritato premio, che sia un bocconcino, una carezza, o le nostre lodi.
Impegna il cane in qualcosa che lo diverte e lo gratifica, se fatto nello schema detto sopra.
Ma, se il nostro cane si attacca al giocattolo in modo morboso, tanto da non lasciare più la palla, può scappare per non farsela togliere, o mordere un altro cane, anche di casa nostra, per gelosia, o, peggio, mordere il proprietario stesso.
In questo caso, probabilmente non c'è equilibrio nel "branco", il proprietario non è una figura di leadership stabile per il cane, oppure al nostro amico manca attività fisica o stimoli mentali durante la giornata, e riversa le sue frustrazioni nell'unico momento ludico, e nell'oggetto che lo rappresenta.
Non dovremmo ne' punire il cane o obbligarlo a restituirci la palla, ne' lasciarla a sua diposizione - nel primo caso, inizieremmo un tira-e-molla che aumenta l'ostilità e non ristabilisce i ruoli nella famiglia - nel secondo caso, avremmo dimostrato al nostro amico che è lui a decidere per tutti, e questo ci darebbe altri problemi.
Piuttosto, interrompiamo il gioco e mostriamo di andarcene, ignorando il cane, se non riporta la palla - invece premiamolo notevolmente se lo fa.
Rivolgiamoci ad un esperto, se il comportamento è pericoloso per noi (perchè il cane morde), o per lui (perchè scappa e rischia di farsi male o finire in strada, o di farsi mordere dagli altri cani, a cui ringhia).
Cinzia

venerdì 13 aprile 2012

I cuccioli e il latte materno...fino a quando?

Lo svezzamento nel cane inizia intorno alle 3 settimane di vita del cucciolo, che a questo punto si muove bene e ha aperto gli occhi da 1 settimana circa; il numero di poppate diminuisce gradualmente.
In natura, nei lupi, la madre rigurgiterebbe del cibo per darlo ai cuccioli, nei nostri animali domestici siamo noi a fornire le prime pappe, poi il mangime per cuccioli, o comunque un'alimento bilanciato per l'età dell'animale.
A circa 60 giorni lo svezzamento può essere completo, ma è bene che il cucciolo rimanga con la madre e il resto della cucciolata fino a 70-75 giorni di vita.
Il latte materno trasmette al cucciolo un'immunità, che decresce nel periodo, appunto, dello svezzamento,e in effetti, è questo il momento in cui si iniziano le vaccinazioni nei nostri cani.

giovedì 12 aprile 2012

In macchina? - No, grazie!

Se il nostro cane si rifiuta di salire in macchina, magari perchè si è sentito male durante i viaggi, e il veterinario ha escluso patologie, spesso dovremmo preoccuparci di bloccare un circolo vizioso.
Vale a dire, il cane ha paura di sentirsi male in auto, quindi si agita quando viene fatto salire (spesso lo vediamo da tremore, immobilità o salivazione), e più probabilmente si starà male di nuovo, e ancora di più avrà paura di viaggiare in auto, e così via...
Quello che dovremmo cercare di fare, con l'aiuto di un esperto, è di far associare al cane l'auto a qualcosa di positivo, e desensibilizzarlo alla paura del veicolo, quindi dovremmo far salire il cane nella macchina spenta, premiarlo, e farlo scendere subito dopo, per alcune volte.
Poi dovremmo far restare il cane in auto per qualche minuto, prima di premiarlo e farlo scendere, e infine iniziare a mettere in moto, senza viaggiare, per poi iniziare i primi tragitti in auto, prima brevissimi, poi brevi, infine più lunghi.
Premiando sempre il cane se non ha paura, facendo un passo indietro, se manifesta timore (senza consolarl), e facendo tutto IN MODO LENTO E GRADUALE.

Cinzia
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lunedì 9 aprile 2012

Il sapere...secondo K. Lorenz

"Se un uomo è onesto come scienziato, la proporzione fra quanto crede di sapere e quanto crede di non sapere varia sempre a suo discapito, a misura che il tempo passa. E più si diventa vecchi - se si cerca sinceramente la verità - più si sa che non si sa niente e che ci sono tante cose che si vorrebbero sapere." (Konrad Lorenz)

domenica 8 aprile 2012

Buona Pasqua


  
                                                      Buona Pasqua a voi ed ai vostri amici!

sabato 7 aprile 2012

Consigli!!

‎"Lasciate la pappa a sua disposizione per quindici minuti e poi toglietela, sia che abbia mangiato tutto sia che ne abbia avanzata, senza dargli null'altro per il resto della giornata, fatta eccezione per i bocconcini premio". Franco Fassola


‎"E' importantissimo premiare il comportamento corretto, perchè il nostro amico a quattro zampe impara quando viene ricompensato per un'azione giusta e non quando viene castigato per un errore" Franco Fassola


Cosa fare se il cane tira al guinzaglio?

Vietato mentire!

‎"Molte persone pensano che i loro cani possano capire le parole, quando in effetti i cani non sentono le parole come parole, ma solo come suoni. Quello che il tuo cane percepisce è l'energia e l'intenzione dietro le tue parole. E' per questo che non puoi mentire ad un cane!" Cesar Millan



Segnali di "inchino".

Abbassando la parte anteriore del corpo, il Collie sta invitando al gioco l' Epagneul breton, questo atteggiamento è detto anche "inchino".

Che brava la mia "allieva" Betzy! ,è finita sul Corriere dell'Umbria, cerca, cerca tartufi...

Il gioco "coinvolge" la testa!

‎"I cuccioli incominciano a giocare all'età di 3 settimane, afferrandosi con la bocca reciprocamente soprattutto per la testa. Ciò non dovrebbe sorprendere, in quanto i nervi craniali sono quelli maggiormente mielinizzati nell'animale poppante; quindi chi morsica e chi viene morsicato ottiene il massimo input sensorio dal gioco che coinvolge la testa." (K. A. Houpt)

Arriva il vaccino per la prevenzione della leishmaniosi in Italia!

Arriva il vaccino per la prevenzione della leishmaniosi in Italia!